METAEXPERIENCE.ART
presenta
“FLUSSO DI COSCIENZA / STREAM OF CONSCIOUSNESS”
esperienza di arte immersiva digitale.
Diceva il filosofo Arthur Schopenhauer che la vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro; leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.
Cosa succede quando l’uomo riflette su se stesso e nel cervello nascono e si sviluppano pensieri, parole, segni? Come può strutturarsi in linguaggio questo apparentemente caotico flusso di segni senza soluzione di continuità? Ogni singolo spettatore dovrà personalmente trovare un punto di vista interpretativo dell’opera, cogliendone i significati evidenti ma anche quelli segreti, nascosti fra le righe.
Per indagare e visualizzare questo processo, il collettivo di artisti digitali METAEXPERIENCE.ART hanno dato in pasto oltre 1000 testi della letteratura italiana ad un complesso sistema di calcolo che sfrutta l’intelligenza artificiale e gli algoritmi più complessi per associare forme e parole. Il risultato è un’opera d’arte visuale che rappresenta simbolicamente anche la capacità dell’uomo di sfruttare poeticamente i big data e i flussi computazionali dell’intelligenza artificiale.
Il flusso di coscienza (stream of consciousness) è una tecnica narrativa consistente nella libera rappresentazione dei pensieri di una persona così come compaiono nella mente, prima di essere riorganizzati logicamente in frasi. Dallo psicologo Victor Egger (La parole intérieure, 1881) allo scrittore Edouard Dujardin (Les lauriers sont coupés, “1887) fino ad arrivare allo scrittore James Joyce, l’autore che maggiormente ha sperimentato questa tecnica compositiva. Influenzato dalle pubblicazioni di Freud, Joyce realizza la raccolta di racconti Dubliners (Gente di Dublino, 1906), nel quale si fondono realtà e mente, coscienza e inconscio: per fare ciò, utilizza la tecnica del monologo interiore diretto (direct interior monologue, in inglese), derivante dalla teoria del flusso di coscienza, per la prima volta nella storia della letteratura. Questa nuova poetica viene poi amplificata dallo stesso Joyce nella sua più celebre opera Ulysses (1922) viene di fatto eliminata ogni barriera tra la percezione reale delle cose e la rielaborazione mentale. La tecnica è portata alle estreme conseguenze in una delle sue ultime opere Finnegans Wake (1939) in cui la narrazione si svolge interamente all’interno di un sogno del protagonista: vengono abolite le normali norme della grammatica e dell’ortografia. Sparisce la punteggiatura, le parole si fondono tra loro cercando di riprodurre il confuso linguaggio onirico.
Nello stesso modo, questa videoinstallazione immersiva di METAEXPERIENCE.ART cerca di trovare nello spettatore un alleato per comprendere e riorganizzare logicamente il flusso di coscienza audio-visuale, apparentemente caotico e senza soluzione di continuità.
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METAEXPERIENCE.ART è una community di creativi, artisti, sviluppatori, scrittori, musicisti, danzatori, performer, attori che si occupa della progettazione realizzazione di contenuti legati all’arte e alla cultura italiana. Un laboratorio di convergenza di tutte le arti (Architettura, Pittura, Scultura, Letteratura, Musica, Danza, Teatro, Cinema) per sperimentare nuovi approcci esperenziali per il pubblico del terzo millennio. Le esperienze immersive realizzate da METAEXPERIENCE.ART possono essere vissute nell’universo e nel metaverso.
Info metaexperience.art@gmail.com





































































